Semplificazione normativa, con conseguente riduzione degli sprechi di tempo e di risorse, a beneficio delle imprese e degli artigiani per la gestione delle attività imprenditoriali. Sono gli
obiettivi della proposta di legge regionale, approvata dalla Giunta Polverini, finalizzata a liberare risorse per lo sviluppo e la competitività dell’economia regionale attraverso l’adozione di una Programma triennale di riduzione degli oneri amministrativi. Il testo legislativo è organizzato in 14 articoli, finalizzati alla disciplina generale delle misure normative, amministrative ed organizzative volte ad eliminare, contenere e semplificare le incombenze burocratiche a carico delle aziende e dei cittadini nonché ad attuare, già in questa fase, un primo intervento di riduzione di oneri amministrativi, in base alle indicazioni di ogni assessorato regionale per le materie di rispettiva competenza.. “La Regione Lazio, con questa proposta, – spiega la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini - si pone tra le prime regioni ad aver intrapreso la strada della eliminazione degli oneri burocratici inutili ed è la prima ad aver già individuato e snellito una serie di procedimenti di autorizzazione di attività imprenditoriali. La riduzione degli oneri amministrativi è importante per stimolare l’economia, ancora di più in questa particolare congiuntura, specialmente per il suo impatto sulle piccole e medie imprese. Troppo spesso, infatti, l’onere di comunicare alle amministrazioni, siano esse comunitarie, statali o regionali, sottrae tempo prezioso all’attività produttiva e costituisce un costo notevole. Per questo motivo – sottolinea Polverini - abbiamo deciso di intervenire con questo primo intervento, che non sarà certamente l’ultimo nel percorso che abbiamo tracciato per sostenere lo sviluppo dell’economia laziale, anche partendo dal miglioramento dell’efficienza dell’amministrazione regionale”. La proposta di legge prevede l’istituzione di un nucleo per la semplificazione amministrativa, presso il Segretariato generale, formato anche da esperti in materia e senza alcun onere aggiuntivo per le finanze regionali, che fornirà supporto tecnico all’amministrazione per l’elaborazione e l’attuazione delle misure di semplificazione. Inoltre, la Giunta regionale ogni anno, entro il 30 aprile, dovrà approvare una legge per la semplificazione amministrativa, che potrà anche autorizzare regolamenti per la delegificazione, ovvero dove necessario l’abrogazione delle norme vigenti. Tra le novità contenute nella proposta di legge, in ambito urbanistico si prevede l’eliminazione di un ‘parere regionale’ laddove gli interventi interessino zone gravate da usi civici, fermo restando comunque l’obbligo di invio della relativa documentazione alla struttura regionale competente Sul fronte del ‘Procedimento di iscrizione, modificazione e cancellazione dagli albi provinciali delle imprese artigiane’, le modifiche proposte consentiranno all’imprenditore artigiano di ottenere l’iscrizione immediata all’albo delle imprese artigiane contestualmente all’avvio delle attività e con una semplice dichiarazione attestante il possesso dei requisiti previsti e tramite procedura telematica. Un altro articolo della proposta di legge regionale disciplina l’Osservatorio per l’Artigianato, al fine di renderlo più funzionale ed operativo per poter procedere all’elaborazione del Piano triennale ed Annuale dell’Artigianato, che è presupposto necessario per l’attivazione di qualsiasi aiuto alle imprese artigiane. In materia di ‘concessioni di derivazione di acqua pubblica’, ancora disciplinate a livello regionale dal regio decreto del 1933, si introduce nell’ordinamento regionale il necessario fondamento legislativo per l’emanazione di ‘regolamenti autorizzativi’ e si prevede la costituzione di un catasto regionale dei prelievi di acqua pubblica. Si interviene, infine, semplificando significativamente sia le procedure per l’avvio di attività economiche relative ad animali da compagnia sia quelle per l’avvio delle attività di strutture veterinarie pubbliche e private, sostituendo all’attuale regime autorizzativo la ‘segnalazione certificata di inizio attività’.
Fonte: Regione Lazio